Mi fa doppiamente piacere parlare di questa cooperativa, sia perché trovo davvero stimolante il progetto per cui è nata, sia perché ha sede nella stessa provincia dove nacque mio padre; le mie origini “miste” mi hanno spinto ad avere una visione più aperta, mi sono sempre sentito un cittadino del mondo, pur avendo radici ben salde in Italia.
DECANTO è un acrostico, infatti è composto da DE (che in latino sta per “da”, ovvero provenienza), C (Cooperativa), A (Agricoltori), N (Nero di Troia) e O (Originale). La parola di senso compiuto contiene in sé un legame diretto con il vino, la cosiddetta “decantazione”, ma anche “canto”, ambedue trasmettono un messaggio di pace e poesia.
DECANTO è nata, quindi, per valorizzare l’uva simbolo del Comune di Troia, attraverso un lavoro che ha coinvolto agronomi, enologi ed esperti di marketing. È guidata dai fratelli Di Pierro e vede la consulenza dell’enologo Fabio Mecca dal 2011, quando il progetto ha preso forma. I vigneti dimorano nel Basso Foggiano, dove si sviluppa un microclima particolarmente adatto a garantire alle viti inverni freddi e ventilati, estati calde ma mai torride, con un’ottima escursione termica fra il giorno e la notte. Anche il terreno contribuisce alla produzione di vini di qualità, caratterizzato dalla presenza di spessi strati rocciosi calcarei appartenenti alle ere mesozoica e cenozoica; l’abbondante presenza di calcare necessita dell’uso di escavatori per attuare lo scasso, le rocce sono state ridotte in piccole pietre e ridistribuite sotto i filari, per limitare la ricrescita delle erbe infestanti vicino alle piante e costituire un’area di protezione sotto le radici, utile a limitare l’evaporazione dell’acqua nei periodi estivi.
Dietro a questo progetto c’è anche molta ricerca e sperimentazione, le diverse vendemmie effettuate hanno evidenziato l’importanza della rifrazione della luce solare grazie alla presenza delle pietre, che favoriscono l’irraggiamento solare anche dal basso, rendendo la maturazione dei grappoli più omogenea. Accanto al calcare, c’è una buona presenza di sabbia e limo e una minima quantità di argilla.
Il primo vigneto è stato impiantato nel 2004, un ettaro situato sull’altopiano dei Monti Dauni nel territorio del Comune di Troia, le marze sono state selezionate in un’antica vigna di nero di Troia e innestate sul campo, utilizzando come portainnesto il 1003 P, scelto dopo un’accurata analisi chimica e fisica dei suoli. Il sesto d’impianto è 2.20 x 1,10, ideale per consentire la lavorazione del vigneto e per una produzione di grappoli abbastanza distanziati e arieggiati; La resa è di circa 1,2 kg d’uva per pianta.
Successivamente sono stati impiantati altri 4 ettari, sempre nella stessa zona, composti da nero di Troia, aglianico e primitivo.
La cooperativa produce quattro vini, due rossi (Unus, nero di Troia in purezza e Trinus, nero di Troia, aglianico e primitivo), il rosato Aika e il Decanto Extra Brut, rosato metodo Charmat.
Il logo aziendale trae spunto dal rosone della cattedrale comunale della Beata Vergine Maria Assunta in Cielo, per evidenziare il legame stretto che c’è fra questo progetto e il territorio, ricco di storia, cultura e tradizioni. Il rosone rappresenta il simbolo dell’eternità, della morte e resurrezione, oltre a essere di forma circolare, simbolo della perfezione. Il centro del rosone simboleggia la figura di Gesù Cristo, ma ha anche una particolarità, le colonnine che fungono da raggi sono 11, disposte in modo asimmetrico, rappresentano 11 apostoli, Giuda Iscariota è stato volutamente escluso in quanto considerato traditore.

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